Il cablaggio strutturato è l’insieme di normative per la creazione di una rete locale per il trasporto di dati multimediali.
Gli standard principali sono:
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ANSI EIA/TIA 568-A: standard americano approvato nel 1995 per il cablaggio negli edifici a uso ufficio (office oriented);
Riprende le specifiche dello standard EIA/TIA 568 del 1990.
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ISO/IEC IS 11801: standard internazionale approvato nel 1995 per il cablaggio negli edifici a uso ufficio (office oriented);
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EN50173: standard europeo per il cablaggio (simile a ISO/IEC 11801);
>EIA/TIA TSB67: standard americano stabilisce le modalità di test e certificazione del cablaggio;
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EIA/TIA 569: standard americano per le infrastrutture edilizie degli edifici in cui devono essere installati sistemi di cablaggio;
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EIA/TIA 570: standard americano per il cablaggio in ambito residenziale;
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CEI 304-14: traduzione in italiano dell’EN50173;
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EN50174: standard europeo; norme per l’installazione;
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ISO/IEC 14763: standard internazionale; gestione e collaudo dei cablaggi.
I due standard principali (EIA/TIA 568-A e ISO/IEC IS 11801) definiscono le specifiche per il cablaggio di un edificio o di un gruppo di edifici costruiti su un’unica area privata (campus o comprensorio).
Limiti del comprensorio:
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estensione massimo 3.000 metri;
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superficie massimo 1 Kmq;
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popolazione massimo 50.000 abitanti.
Il tempo di validità minima di un progetto è di 10 anni.
Le differenze principali tra gli standard EIA/TIA 568-A e ISO/IEC IS 11801 sono:
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i due standard usano una nomenclatura un po’ diversa;
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lo standard EIA/TIA 568-A non specifica le norme (i test) per il collaudo;
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lo standard ISO/IEC IS 11801 non specifica la documentazione del progetto.
Ci sono inoltre alcune piccole differenze per quanto riguarda cavi, connettori e distanze ammesse.
Le specifiche degli standard riguardano:
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la topologia,
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la realizzazione del cablaggio,
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gli elementi del cablaggio,
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i mezzi trasmissivi,
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le distanze,
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i connettori,
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le norme di installazione.
Topologia
La topologia adottata è a stella gerarchica a tre livelli:
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centro stella di comprensorio (primo livello): permutatore principale; locale tecnologico (ER – equipment room) o armadio di distribuzione situato nell’edificio centrale da cui partono i cavi di dorsale verso gli altri edifici;
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centro stella di edificio (secondo livello): permutatore intermedio; locale tecnologico o armadio di distribuzione da cui partono le dorsali verso gli altri piani;
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centro stella o armadio di piano (terzo livello); armadio di piano da cui partono i cavi del cablaggio orizzontale.
Il centro stella di piano può coincidere con il centro stella di edificio nel caso di un unico piano.
Nomenclatura EIA/TIA 568-A | Nomenclatura ISO/IEC IS 11801 | |
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centro stella di comprensorio | MC Main Cross-connect
MDF Main Distribution Facility |
CD Campus Distributor |
centro stella di edificio | IC Intermediate Cross-connect
IDF Intermediate Distrib. Facility |
BD Building Distributor |
armadio di piano | TC Telecommunication Closet | FD Floor Distributor |
Le dorsali o backbone realizzano i primi due livelli della gerarchia:
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dorsale di comprensorio: collega edifici diversi all’edificio centrale, cioè i centri stella di edifici con il centro stella di comprensorio;
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dorsale di edificio (cablaggio verticale o VCC – Vertical Cross-connect): collega i vari piani di un edificio, cioè gli armadi di piano con il centro stella di edificio.
Nomenclatura EIA/TIA 568-A | Nomenclatura ISO/IEC IS 11801 | |
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dorsale di comprensorio | interbuilding backbone | campus backbone |
dorsale di edifico | intrabuilding backbone | building backbone |
Mezzi trasmissivi principali usati per le dorsali e distanze ammesse:
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fibre ottiche monomodali 3.000 metri (2.500 + 500);
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fibre ottiche multimodali 62,5/125 2.000 metri (1.500 + 500);
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cavi UTP 800 metri.
Altri elementi del cablaggio:
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Interbuilding Entrance Facility (EF) realizza le connessioni tra dorsale di comprensorio e dorsale di edificio;
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PBX (Private Branch Exchange) centralino telefonico.
Il cablaggio orizzontale descrive il cablaggio di un singolo piano per il collegamento dal centro stella di piano ai posti di lavoro (WA – Work Area).
Si usa una topologia a stella a partire dall’armadio di piano.
Distanze (in totale meno di 100 m)
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90 m per il cablaggio orizzontale,
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3 m per i cavi di distribuzione,
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2 m per i cavetti di permutazione.
Cavi e connettori
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UTP a 4 coppie RJ45;
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cavo con due fibre ottiche multimodali 62,5/125 SC;
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STP a 2 coppie ermafrodita 802.5.
In ogni locale deve esserci una presa utente (TO – Telecommunication Outlet) con due o più cavi, di cui almeno uno deve essere un cavo UTP con connettore RJ45 e l’altro può essere uno qualunque tra quelli ammessi.
I collegamenti tra i vari elementi sono realizzati dai pannelli di permutazione (patch panel).
Un pannello di permutazione serve come commutatore per collegare le stazioni tra di loro (tramite i patch cord). I cavi arrivano dalle prese utente sul pannello di permutazione.
Gli elementi del pannello di permutazione vengono collegati alle porte di uno switch tramite cavi di permutazione (patch cord), realizzando così il collegamento tra le stazioni.
In questo modo è facile cambiare la configurazione della rete e rilevare eventuali guasti.
L’armadio di permutazione contiene pannelli di permutazione e switch.
I patch cord, che collegano i permutatori alle porte dello switch, sono cavetti di permutazione in rame o fibra ottica (in tal caso sono chiamati bretelle ottiche).
Realizzazione di un cablaggio
Per realizzare il cablaggio di un edificio bisogna
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stendere un cavo dorsale di distribuzione;
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in ogni piano installare un armadio di distribuzione, un cavo di distribuzione e più prese utente;
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collegare i pannelli di permutazione nell’armadio di permutazione con le prese utente;
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collegare tramite i patch cord i pannelli di permutazione con le prese dello switch.
Ogni cavo sul pannello di permutazione è identificato da un’etichetta corrispondente a quella della presa utente da cui arriva.
Altre norme relative al cablaggio strutturato
Norme di installazione dei cavi
I cavi UTP possono sopportare una tensione di trazione massima di 11,3 Kg; possono essere piegati ad un angolo minore di 90 gradi purché il raggio di curvatura non sia minore del valore minimo ammesso, che varia in base alla categoria (per cavi di cat. 5 il valore minimo è pari a 8 volte il diametro esterno del cavo).
I fili paralleli che vengono inseriti nel connettore possono essere lunghi al massimo 13 mm per cavi di cat. 5.
In Italia ci sono norme specifiche per la posa di chiavi in ambiente chiuso:
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norme UNI/CEI 20-37: i cavi non devono rilasciare gas tossici o corrosivi ad alte temperature (cavi LSZH – Low Smoke Zero Halogen);
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norme UNI/CEI 20-22: i cavi non devono contribuire a propagare un incendio.
Identificazione dei cavi
I cavi di dorsale devono avere un numero unico che contenga almeno due campi indicanti:
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identificativo del cavo;
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numero di coppie o numero di fibre per cavi multicoppia o multifibra.
Ogni posto di lavoro e relativo cavo devono essere identificati da una targhetta con un’etichetta di 8-10 caratteri (numeri o lettere) contenente:
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riferimento all’edificio;
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riferimento al piano;
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riferimento al posto di lavoro (tre caratteri);
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riferimento all’armadio di piano a cui il posto è collegato (di solito una lettera).
Per esempio: LI1024B Laboratorio informatica, piano 1, posto 024, armadio B.
Documentazione
Lo standard EIA/TIA 568-A specifica che la documentazione deve comprendere:
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il disegno logico della rete;
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una tabella di descrizione delle dorsali che riporti l’identificazione di tutti i cavi con il loro corrispondente numero di coppie o fibre e l’identificazione dei due armadi di permutazione collegati dal cavo;
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una tabella per ogni armadio di piano che indichi tutti i collegamenti con i posti di lavoro.