(caricamento statico)
Il modello di caricamento a partizioni fisse può essere usato solo se lo spazio logico è strutturato secondo il modello contiguo. Con il modello di caricamento a partizioni fisse lo spazio di memoria viene suddiviso in parti di dimensioni diverse, dette partizioni (l’unità di assegnazione è il byte; ad ogni processo viene assegnato un numero diverso di byte in una partizione).
La suddivisione in partizioni viene effettuata dall’amministratore del sistema al momento dell’avvio del sistema operativo. Ogni programma viene caricato in una partizione dove rimane per tutta l’esecuzione (caricamento statico). Il numero di processi che possono essere presenti contemporaneamente in memoria dipende dal numero e dalle dimensioni delle partizioni. Questi fattori sono determinanti per l’efficienza del sistema; per poterli impostare correttamente bisogna conoscere le caratteristiche dei lavori che dovranno essere eseguiti (la dimensione e l’ordine di esecuzione, la frequenza dei lavori grandi ecc.).
Se le partizioni sono molto grandi rispetto ai programmi viene sprecato spazio (frammentazione interna).
È fondamentale che ci sia almeno una partizione più grande del processo più grande che si deve eseguire altrimenti non potrà mai essere eseguito. È importante anche l’assegnazione delle partizioni; di solito si assegna a ogni processo la partizione più piccola possibile per evitare che restino in attesa processi grandi mentre ci sono ancora partizioni disponibili ma troppo piccole.
Per la gestione serve una tabella di descrittori di partizione che riporti per ogni partizione origine, dimensione e stato di assegnazione della partizione.
Per quanto riguarda la rilocazione l’indirizzo fisico è definito sommando l’indirizzo iniziale della partizione all’indirizzo logico.